giovedì 16 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE CITTADINA GIOVEDI' 23 OTTOBRE ore 15 PIAZZA S.ANTONIO



PISA PER IL SAPERE

NO ALLA SVENDITA DELL'UNIVERSITA'

L'accesso ad un'istruzione di qualità è condizione fondamentale per la crescita culturale della società. Le nuove generazioni non avranno questa possibilità.

Da troppi anni la Scuola e l'Università pubblica hanno rappresentato per i governi che si sono succeduti solo onerose voci di spesa da tagliare, piuttosto che istituzioni su cui investire. La Legge Tremonti (133 / 08) rappresenta il passo conclusivo di un processo di destrutturazione dell'università pubblica.

La Legge 133/08 presenta una serie di misure che, considerata la gravità inaudita, devono essere ritirate immediatamente:

· I tagli progressivi fino a 1.400 milioni di euro costringeranno gli Atenei a trasformarsi in fondazioni di diritto privato, con un inevitabile e incontrollato aumento delle tasse d'iscrizione: l'Università per tutti di fatto sparirà, l'accesso all'istruzione diventerà un privilegio legato al reddito e non più un diritto.

· La privatizzazione delle Università-fondazioni renderà meno libera e indipendente la ricerca, vincolandola agli interessi dei finanziatori privati: la ricerca di base - non suscettibile di un immediato sfruttamento economico – sarà annientata.

· La riduzione indiscriminata degli organici (solo 1 nuovo assunto per ogni 5 pensionamenti) renderà del tutto impossibile garantire una didattica di qualità, con un appiattimento generale dell'offerta e l'incapacità di mantenere la copertura anche dei corsi fondamentali.

· Migliaia di precari della ricerca e del settore tecnico-amministrativo vedranno definitivamente svanire - dopo numerosi anni dedicati alla ricerca e all'Università - la possibilità di una stabilizzazione della propria posizione lavorativa. Un licenziamento preventivo. (vedi anche l’art. 37 del ddl 1441 quater, disposizioni in materia di stabilizzazioni).

Gli effetti di questi provvedimenti graveranno su ogni grado dell'Istruzione, negheranno a moltissimi l'accesso alla cultura, colpiranno anche le economie delle città universitarie come Pisa.

QUESTI PROBLEMI RIGUARDANO TUTTI

E' necessario rimettere subito il tema dell'istruzione pubblica, dell'Università e della ricerca al primo punto dell'agenda politica del paese.

Questo corteo è una tappa di una mobilitazione che proseguirà abbracciando diverse forme di lotta. Chiediamo alle istituzioni universitarie e del territorio di prendere una posizione chiara e forte e che dimostrino concretamente la loro opposizione alla legge. In difesa di un'università che sia realmente pubblica e per il ritiro immediato della legge 133/08, invitiamo la cittadinanza, gli studenti e tutte le realtà associative e di movimento del territorio a partecipare al corteo. E' quindi indetta una

manifestazione cittadina

Giovedì 23 Ottobre alle ore 15:00

con concentramento in Piazza S. Antonio.

Sinistra Per…

Assemblea Polo Carmignani Occupato

Rete nazionale ricercatori precari – nodo di Pisa

Coordinamento precari tecnici-amministrativi

Assemblea dei dottorandi

40 commenti:

Unknown ha detto...

direi di farei dei volantini con stampato sopra il DISCORSO DI PIERO CALAMANDREI IN DIFESA DELLA SCUOLA NAZIONALE . Ve lo posto

Discorso di Piero Calamandrei in difesa della Scuola nazionale



Ci siano pure scuole di partito o scuole di chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato, insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della libertà, cioè nella scuola di partito.

Come si fa a istituire in un paese la scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono pericolosissime...
Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A 'quelle' scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico'


Piero Calamandrei - discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l'11 febbraio 1950

Anonimo ha detto...

Ogni volta che lo rileggo e` come se fosse la prima, non stanca mai questo discorso.
Riflettiamo sul fatto che questo discorso e` stato pronunciato 58 anni fa. E proprio dopo 58 anni la storia ha fallito: nessuno ha imparato la lezione. Dopo 58 anni vogliono di nuovo farci tornare indietro, come se nulla fosse, come se fosse davvero la cosa giusta...ragazzi non fermiamoci e come diceva il prof. di scienze americano all'assemblea dell'altro ieri "non stanchiamoci, resistiamo"

Blanche ha detto...

E non dimentichiamoci la Storia e chi l'ha per noi, morendo, costruita. Ricordiamo i nostri nonni o bisnonni Partigiani, onoriamo la Resistenza, onoriamo Gramsci e Berlinguer. E diciamo basta a questa pseudosinistra risciacquata incapace di opporsi alla destra disfattista e fascistoide.

Anonimo ha detto...

Ragazzi...ultime notizie dalla bella e brava Mariastella...da studio Aperto:"Gli studenti che scendono in piazza non conoscono i motivi per cui protestano.E poi che c'entrano gli studenti della scuola secondaria e gli universitari che non sono minimamente toccati dalla riforma???La sinistra sta attuando una vera campagna di disinformazione".Ma qualcuno le dirà di leggere i giornali e informarsi sui motivi per i quali noi protestiamo???O pensava che il suo meschino tentativo di scaricare il peso di riforme e tagli sull'università a tremonti non sarebbe stato scoperto???Qualcuno mi spieghi che c***o ci sta a fare un soggetto del genere al ministero dell'istruzione,dell'università e della ricerca...Dovrebbero ri-cercare il suo cervello...

Municha ha detto...
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Municha ha detto...

Art. 3 della Costituzione Italiana

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Arnoldo ha detto...

Avete rotto a lamentarvi di questa riforma!!!

SI AL MAESTRO UNICO

SI AL TESTO UNICO

SI ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLE UNIVERSITA

Arnoldo

Anonimo ha detto...

Bel commento, ognuna pensa ciò che vuole, ma quanto meno argomenta le tue tesi, così puoi cercare di convincere i tuoi colleghi.
A partire dal presupposto che con la privatizzazione non tutti potranno andare all'uni a causa della situazione economica familiare, non mi pare che tutto ciò abbia alcun senso..

Arnoldo ha detto...

ed il fatto che molta gente non potrà piu andare all'università da cosa lo deduci?..da una privatizzazione che non sai quali frutti porterà..?????
Si alla privatizzazione per una maggiore serietà dell'ambiente universitario e si alla creazione di una categoria elitaria di Laureati (ce ne sono troppi e troppo somari)....

Anonimo ha detto...

il fatto che molta gente non pèotrà andar all'uni lo deduco dal semplice fatto che le tasse non saranno pagabili da tutti. Abbiamo giuà esempi di università private in Italia, non serve che faccia esempi, e non mi pare nè che chiunque possa andare e pagare le tasse nè che l'istruzione sia così "seria" come dici, se non mirata e strumentalizzata. Epoi se vogliamo restringere il numero di laureati bisogna introdurre discriminazioni sull'impegno e sui risultati ottenuti, non stroncando in partenza chi non può permetterselo.

Panaro ha detto...

Mi associo a ordex aggiungendo che il rettore ha decantato un sistema di autovalutazione che si impedisce di utilizzare nelle Universita' italiane.Vogliamo anche dire, senza per questo fare di tutta l'erba un fascio, che non TUTTE le facolta' dell'ateneo hanno qualita' nella didattica? Questa legge taglia indiscriminatamente facolta' e dipartimenti "produttivi" da quelli "inproduttivi", non e' equo non e' giusto e sopratutto non e' razionale.Chi ha del cervello capisce che un Paese va avanti coltivando in seno le risorse della conoscenza.Ma se si presentano tagli solo per fare cassa e pareggiare un debito STELLARE gambizzando ricerca, forze dell'ordine e quant'altro,cercando poi di dare spazio senza limiti al risanamento delle banche ( che servono anche quelle, ma no producono conoscenza..) se questa la chiamate intelligenza.Concludo: con questa ultima frase includo i governi degli ultimi 10 anni senza guardare le bandiere sia chiaro.

stefi ha detto...

Bèh,io forse non sarò così diplomatica come gli altri...
Sai, caro Arnoldo, da tutte queste deduzione di cui parlate io deduco solo che tu sei per un mondo del lavoro fatto di laureati a pagamento,indipendentemente dal loro grado di preparazione...che è un po' come legalizzare il mercato "mafioso" dei figli di professionisti che si fanno 3o5 anni in una qualunque università privata,magari a medicina,pagano 10.000 euro di tasse l'anno(perchè loro possono)e non si prendono nemmeno la briga di pensare alla loro formazione, anzi se non passano gli esami (cosa che non succede mai anche se dovrebbe)li possono sempre comprare!Sanno che diventeranno nomi importanti perchè figli di caio e sempronio, sanno che lavoreranno e magari uccideranno qualcuno per un'appendicite...ma che importa?tanto nessuno li caccerà!Che importa se chi invece lo merita sul serio avrà le porte dell'istruzione completamente sbarrate perchè il destino l'ha fatto nascere da famiglia operaia o d'impiegati alle poste...clientelismo, anientamento della propria individualità, servilismo e prostituzione dei cervelli...quelli che ci saranno!Questo è il quadro che si prospetta...spero tu non rimanga mai col sedere per terra Arnoldo, cosa risponderesti a tuoi figli il mese prima dell'iscrizione al primo anno?Niente istruzione tesori miei, costa troppo...e papà alla vostra età era d'accordo...

Arnoldo ha detto...

Ma imparate a fare un mestiere invece di perdere 3 o 5 anni della vostra vita sopra dei libri che come sappiamo da anni non vi portano a nulla. se non a un posto da precario!
imparate un mestiere...invece di studiare,pretendere contributi, pretenedere di arrivare ad una laurea che oramai è solo carta straccia!...ai miei figli consiglierò quello che sarà piu opportuno nel loro ingresso lavorativo...ma basta con sta tiritera sull'università privata...ogni volta c'è sempre un gruppo che si lamenta perchè trova sempre la cosa/le cose che non gli garbano. ripeto, imparate un mestiere con le basi che avete delle superiori, imparate a frequentare corsi di formazione finanziati e non queste università oramai intossicate dai politici e dalla società!

Nali ha detto...

Arnoldo: Non è questione che la cose non GARBINO, è questione che se le tasse aumenteranno le persone anche meritevoli, che studiano e che hanno un futuro (incerto, sì, ma preferisco studiare e IMPARARE un mestiere), dovranno lasciare gli studi perché non potranno permetterselo. E con costi così elevati, in Italia oggi non se lo può permettere quasi nessuno. Basta, con questa sofla che noi studenti non facciamo niente, perché non è la realtà. E dire "tanto poi non trovate lavoro" o "avete un futuro da precari, tanto vale non studiare" non aiuta la situazione e anzi, la peggiora. E' troppo comodo dire "Tanto non c'è niente da fare", e starsene seduti comodi ACCONTENTANDOSI. Per carità, c'è chi vive benissimo anche così, ma per NOI che vogliamo studiare, amiamo studiare e pretendiamo di poterlo fare liberamente. Non ci sono cazz* che tenano, mi dispiace. Chi può permettersi di andare in un'università costosa, non è certo migliore di altri, anzi! Infine, non è assolutamente detto che un'università privata sia qualitativamente migliore a tutti i costi, nonostante le aspettative.

Finito questo discorso: grandissimi studenti di Pisa, state facendo un gran lavoro! Anche qui a Zena si manifesterà u_u/

Nev-Mal-Lassie ha detto...

Credo che la cosa più interessante sarebbe capire come molta gente possa pensare che ciò che sta succedendo all'Università possa riguardare "solo l'Università", come, dopo secoli in cui si è lottato per l'istruzione globale in tanti possano pensare che ciò che accade adesso sia affare di pochi studentelli manovrati dalla sinistra (quale sinistra? Ma lo volesse qualcuno che ci fosse una sinistra ababstanza forte da manovrarci!)
Non sono affatto per l'Università ad ogni costo e per tutti, sono per l'Università pubblica ma meritocratica, in cui solo chi studia va avanti, indipendentemente dal suo reddito.
Sono per un'Università in cui le facoltà umanistiche non diventino un parcheggio per chi non ha voglia di fare nulla, svalutandole irrimediabilmente, in cui i professori non siano costretti a promuovere un tot di alunni ad ogni esame, con mentalità aziendalistica, per evitare che il loro corso finisca tra i non obbligatori e poi, piano piano, tra gli eliminati.
Sono per un'Università pubblica, critica e forte, davvero in grado di formare.
Chiunque insegnerà ai propri figli che studiare è "perdere tempo" e che ciò conta è solo il "mestiere" li condannerà all'incapacità critica e all'impossibilità di godere e gioire davvero anche di quel mestiere sicuramente importante e necessario, sia o meno passato attraverso l'università.

stefi ha detto...

D'accordissimo con nev-mal, in tutto.Quello che molti non capiscono è che noi non stiamo protestando solo contro la manovra economica omicida nei confronti delle università, ma anche e soprattutto contro la svalutazione del lavoro, del merito, del sacrifio, della dedizione che la cattiva gestione politico-economica ha avuto come conseguenza negli ultimi anni...cosa che non possiamo negare, ci mancherebbe...ma onestamente non credo nella politica del "distruggi tutto e ricomincia da 0", anche perchè qui si parla solo di distruggere senza ricominciare alcunchè. Ci sono studenti che lavorano e studiano contemporaneamente per mantenersi, per cui non è nemmeno una questione di mancanza di umiltà, un mestiere fatto con impegno e onestà non vale meno di una professione da laureato, ma un paese che non mette nelle condizioni di lavorare per le proprie ambizioni e aspirazioni non è un paese civile. se tutti quelli che noi possono permetterselo non potessero istruirsi, allo stato attuale avremmo una nazione con artigiani e operai in sovrannumero e pochi che potrebbero offrire loro un lavoro dignitoso. Nel mondo c'è bisogno di tutto, dalla badante al ingegnere aerospaziale...ma tutti dovremo poter avere il diritto di scegliere del nostro futuro...

stefi ha detto...

odio gli errori : "ALL'ingegnere"...hihihi...scusate...

Anonimo ha detto...

Non vorrei complicare le cose...ma sono tre giorni che sento la "ministra" ripetere di dirle dove trovare i soldi,i soldi,i soldi...Allora perchè non le diamo la nostra risposta?Cioè,visto che vuole delle proposte,diamogliele!Chiediamo allora i tagli dei costi della politica...Cosi sa finalmente da dove prendere sti benedetti soldi...Ci costano ogni anno tre miliardi di "euri",per non parlare degli innumerevoli privilegi che chi ha letto la casta credo ricordi...Dovrebbero farsi tutti un bell'esamino di coscienza,non solo a destra,ma anche a sinistra.E' incredibile come insultino ancora la nostra intelligenza.Ora basta...vogliamo far qualcosa?Parlano tanto di sacrifici e volontà,allora inizino loro a fare un piccolo sacrificio...tagliarsi gli stipendi:15mila euro al mese...sono davvero troppi!E invece che fanno?Licenziano migliaia di persone che guadagnano in un anno quella cifra!!!Italia...

Municha ha detto...

Buona domenica a tutti!ragazzi scusate ma la riunione del senato accademico è aperta anche agli studenti??così spargo la voce grazie!!!

Nev-Mal-Lassie ha detto...

D'accordo con Stefi.
Su trovare i soldi, al di là di tutto, per quanto l'idea dei tagli alla politica sia condivisibile e auspicabile, forse dovrei dire ottima, ritengo francamente che non sia un problema nostro.
Noi non prendiamo uno stipendio da parlamentare per risolvere i problemi dell'Italia. Io, in particolare, prende uno stipendio da dottorato per fare ricerca ed è quello che cerco di fare. Non vado da loro a chiedergli come posso risolvere l'annoso problema della contaminazione tra manoscritti.
"Se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare" diceva De André, ed è semplicemente la mia risposta.
Naturalmente ben vengano tutte le proposta, non si tratta assolutamente di una critica a chi, oltretutto, si spende per farle, ma solo dell'ennesima accusa a una classe politica che, con la scusa di responsabilizzare il cittadino de-responsabilizza se stessa.

Letizia ha detto...

il Senato accademico straordinario che si terrà martedì 21 alle 16 in un'aula di informatica (ex-Marzotto) è aperto a rappresentanze delle categorie non previste di norma. Gli studenti hanno una loro rappresentanza (5) da statuto, quindi sono già presenti.
Noi altri studenti dobbiamo riunirci lì vicino per dare luogo a un sit-in che faccia da spinta alle decisioni del Senato-

Andrea ha detto...

occupiamo la torre

stefi ha detto...

Purtroppo è vero, il problema del reperimento delle risorse economiche, oltre a non essere un nostro compito, richiederebbe un'analisi approfondita del bilancio di tutti i settori, dalle politiche industriali ai servizi, occorrerebbe una sorta di enorme copia incolla, togliere di qua e investire di là...io personalmente non ho nè le competenze nè lo spirito economico...ma mi dico, se l'università, in linea teorica, dovrebbe produrre figure professionali in grado di svolgere anche questi compiti, perchè non provarci? sarebbe anche un modo per dimostrare che non sappiamo solo protestare, ma anche e soprattutto cercare soluzioni. Non dico che gli studenti di economia e scienze politiche dovrebbero accollarsi tutta la responsabilità, e teniamo presente che i tempi stringono...ma vista la vastità delle nostre specializzazioni, razionalizzare il lavoro di protesta secondo queste sarebbe forse il modo meno dispersivo di lavorare insieme. Pertanto chiedo che chiunque di noi abbia un'idea, anche non molto approfondita o con poche competenze alla base, la proponga comunque, e chiedo a coloro che sono in grado di dare a queste idee una struttura applicativa spenda un po' del suo tempo per ragionarvi sopra, magari insieme a chi l'ha proposta...l'importante è non mettere la testa sotto al cuscino, ascoltare e voler capire senza timore di apparire ignoranti...idee, idee, idee
(domanda probabilmente parecchio stupida...secondo voi è possibile accedere alla documentazione che riguardi, anche senza dettagli, i modelli amministrativi delle università europee straniere? anche partire da un modello esemplare che funzioni sarebbe già partire da qualcolsa...)

Tiziano ha detto...

Informo tutti che questa sera alle 20.30 il rettore sarà ospite di Lilli Gruber nella trasmission "Otto e mezza" su La7

stefi ha detto...

So che tutti lo sapete, ma le redazioni dei tg mediaset stanno continuando ad usare la storia del maestro unico per screditare la nostra protesta e la Gelmini continua a dire che non sappiamo cosa stiamo facendo, nessuno ha ancora menzionato la 133, solo il tg2...ci stanno facendo passare come un branco di caproni disinformati che hanno colto la palla al balzo solo per fare un po' di vacanza...sommergere di mail le redazioni dei tg mediaset!!!!!!!

Unknown ha detto...

SPIAZZA LA PIAZZA!
Vi scriviamo da uno spazio che andrà riempito con tutte le forme della ricerca finalizzata alla sensibilizzazione e condivisione: sarà un raccoglitore di definizioni fondamentali, di leggi la cui conoscenza è necessaria per comprendere ed agire propositivamente, di articoli chiarificatori, di critiche e proposte non sull’università e non solo dall’università, ma soprattutto dell’università per l’università.

Invitiamo voi e tutti gli interessati a partecipare al blog multivoce e alla lettura e discussione del seguente documento, tentativo d’ apertura da condividere con studenti e docenti successivamente allo studio delle problematiche della riforma, al fine di promuovere nell’Università l’idea della potenza pratica e simbolica di uno spostamento della didattica.

P.S. Critiche, integrazioni ed osservazioni sono molto gradite.

Viste le disposizioni riguardanti l’Università italiana contenute nella Legge 133/08,

evidenziati i punti: facoltà di trasformazione in fondazioni delle università (art. 16), sospensione delle scuole di specializzazione (art.64 comma 4-ter), blocco del turnover(art. 66), taglio dal fondo di finanziamento ordinario (art. 66 comma 13),

preso atto della necessità di manifestare la propria preoccupazione a riguardo della stessa, il cui danno sarebbe irreparabile per l’Università nel suo complesso,

si propone lo spostamento fisico della didattica sulla falsariga di quanto sta accadendo in diversi atenei italiani.
Non un semplice blocco degli insegnamenti, che rischierebbe di ledere i diritti fondamentali di partecipazione alle lezioni da parte degli studenti e dei docenti, bensì un’ esternazione necessaria e creativa che porti la protesta fuori dall’Università, aprendola nelle strade e nelle piazze d’incontro, al fine di condividere il malcontento e sensibilizzare sulla situazione di crisi profonda vissuta dall’istruzione universitaria. Una possibilità di promuovere un confronto con la realtà cittadina che comunichi l’enorme disaccordo con i provvedimenti contenuti nella suddetta legge, con la consapevolezza che soltanto la sensibilizzazione e la condivisione possano portare attenzioni, aperture e proposte.

QdG

Tiziano ha detto...

Se qualcuno sa qualcosa sul senato accademico, se può gentilmente postare....

Anonimo ha detto...

Non so se avete visto Che tempo che fa domenica...ma la Littizzetto è stata fantastica!!!
per chi vuole vederlo questo è il link:
http://www.youtube.com/watch?v=L0U0DbupwYo
Cosi,tra la serietà e la difficoltà della situazione,ci facciamo anche due risate...

Unknown ha detto...

non se questa cosa è già stata richiesta a Pisa, comunque secondo me sarebbe importante sospendere l'attività didattica nei giorni 30 e 31 per favorire la maggiore affluenza possibile alla manifestazione a Roma

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda possibili sospensioni delle attivita` didattiche sembra che a Pisa le sospensioni vengano proclamate di volta in volta nei giorni precedenti alle manifestazioni. Cosi` come per la manifestazione cittadina di domani, solo fra ieri e oggi si e` saputo qualcosa riguardo alla sospensione (decisione che per altro e` stata spostata sui docenti che in modo individuale decidono se astenersi dall'attivita` o meno).

Inoltre, nessuno sa nulla di cosa sia successo al sito http://www.uniriot.org/?
Non capisco l'home page O-o

tullia ha detto...

Ciao a tutti,
io sono Tullia di Ingegneria, e vi scrivo perchè credo che le forme di protesta finora messe in atto da noi studenti (cortei, lezioni in piazza, occupazioni) siano servite a far venire a galla il problema della 133, ma non siano assolutamente adatte a risolverlo.
La situazione universitaria è in qualche modo finita in telegiornale e sui quotidiani, ma il governo non sembra seriamente preoccupato da tutto ciò, o comunque non sembra assolutamente intenzionato a tornare sui suoi passi (non è nemmeno fortemente incalzato dall'opposizione, a quanto sembra).
Non voglio essere disfattista, voglio essere solo realista: non facciamo paura a nessuno.
Pertanto, credo sia ora di fare qualcosa, e qualcosa di grosso, anche se comporterà dei rischi per tutti coloro che aderiranno. L'unica cosa che mi viene in mente è un'occupazione PERMANENTE dei binari, o come minimo che si riproponga di continuo, ogni giorno per diverse ore, con la speranza che anche nelle altre città ci seguano. Se non funziona nemmeno questo, allora avremo fatto tutto il possibile.
Per fare questo (o qualcosa del genere, se qualcuno ha idee miglior ben vengano) servono un sacco di persone, pertanto chiedo a tutti coloro che leggeranno questa mail di diffonderla e di far pervenire al mio indirizzo di posta elettronica (tullia.86@ibero.it) l'adesione, o di chiamarmi (3389908885).
Se e quando saremo un numero decente (diciamo 1000), ricontatterò ognuno di voi, fisserò un incontro, e organizzeremo tutto.
Dai ragazzi, un ultimo sforzo, prima che tutto si calmi...
Tullia

tullia ha detto...

Notizie del Senato Accademico:

Seduta straordinaria del Senato Accademico del 21/10/2008



1. Iniziative in ordine alle conseguenze della L. 133/2008

Dopo lunga e ampia discussione il Senato ha approvato, con due voti
contrari, la seguente mozione:

"Il Senato Accademico

- ribadisce che i provvedimenti di legge (taglio indiscriminato
del Fondo di Finanziamento Ordinario, blocco indiscriminato del turn
over) condurranno in brevissimo tempo a conseguenze disastrose per il
normale funzionamento dell´Università affossandone contemporaneamente
ogni prospettiva di riforma;

- ritiene che solo la non applicazione dei provvedimenti stessi
possa essere il punto di partenza di una discussione sui problemi
reali dell´università;

- si impegna a sostenere le forme di pressione di docenti,
personale tecnico-amministrativo e studenti volti ad ottenere questo
obiettivo, auspicandone la continuazione e l´allargamento in
un´ottica unitaria.

Per quanto riguarda le sue specifiche responsabilità e competenze si
impegna, insieme con il rettore, a far passare a livello di tutti gli
organi di governo delle università italiane una posizione altrettanto
decisa che giunga a prevedere anche le dimissioni collettive da ogni
carica ricoperta."



2. Varie ed eventuali.

Il Presidente, in chiusura di seduta, a nome dell´intero Senato
Accademico, esprime nei confronti del prof. Emilio Vitale, preside
della Facoltà di Ingegneria nonché membro dell´Organo, la seguente
espressione di vicinanza in questo momento particolarmente difficile:

"Il Senato Accademico si sente veramente unito e vicino ad Emilio
Vitale ed alla sua famiglia e spera di poterlo rivedere presto come
lo aveva visto in occasione dell´Assemblea di Ateneo svoltasi il
giorno 15 ottobre con lo stesso spirito per cui tutti noi lo abbiamo
molto apprezzato."

Anonimo ha detto...

Anche io la penso come Tullia...infatti in altri post ho espresso la convinzione che ci voglia una linea più dura...ma non violenta.Anzi,una resistenza alla Gandhi diciamo ma ferma,decisa,consapevole,coraggiosa,tenace.Per questo avevo proposto l'assedio di Roma,o del cuore economico d'Italia come Milano.Ci vuole tantissima gente,e dovremmo distribuirci in punti strategici della città,in modo da creare tanti numerosi gruppi che bloccano,in modo veramente pericoloso e grave,la vita di una comunità intera.So che è un pò utopistico come progetto e he ci vorrebbe una coordinazione immensa tra tutti gli atenei italiani.Ma si può fare.Contatti tra capi-gruppi eletti in ogni ateneo,e diffusione tramite internet delle istruzioni.Secondo me,con un grande sforzo,si può fare...E comunque sono con Tullia per la sua proposta...E' ora di fare le cose in grande,la gavetta è finita.

Anonimo ha detto...

A Matrix fra poco:LA GUERRA DELLA SCUOLA.

sassicaia molotov ha detto...

Non vorrei che le parole di oggi del PdC vengano prese sottogamba. Questi sono gli stessi della mattanza di Genova e non sono tra quelli che hanno voglia di veder ripetersi un evento del genere. Spero che sia già cominciata l'organizzazione di servizi d'ordine di un certo livello, perchè la volontà di cercare lo scontro è palese ed in questi casi la storia insegna che i governi non badano ai mezzi, compresi provocatori e razzumaglia simile. E spero che ad ogni assemblea, corteo, occupazione, ecc. ci siano videocamere in quantità.

tullia ha detto...

ehm, ho sbagliato a scrivere ilmio indirizzo mail: quello giusto e' tullia.86@libero.it, non tullia.86@ibero.it.
Tullia

Anonimo ha detto...

Sono in parte d'accordo con Tullia, e` il caso di fare qualcosa che davvero crei un disagio non uguale, ma quanto meno paragonabile, a quello che il governo vuole creare all'Italia con questa legge. Quindi occupare permanentemente un altro servizio pubblico potrebbe essere una strada, anche se non sono certo che possa essere la migliore. Anche la sospensione delle lauree a questo punto sarebbe una cosa equiparabile a questo.
Il problema e` che se le forze dell'ordine rispondono come hanno fatto a milano due giorni fa, si fa la fine di quel corteo, menati e con i telegiornali che fan passare i manifestanti per i soliti estremisti che vogliono rompere le balle.
Forse, piu` che "sperare" che le altre citta` ci seguano, sarebbe davvero utile riuscire a coordinarsi con loro per un 'occupazione in contemporanea! Bhe` allora vorro` vedere se saranno di piu` gli studenti o i poliziotti...

Massena ha detto...

Ragazzi, ho appena letto il testo dell'intervista di Cossiga al Resto del Carlino, lo riporto. E' il caso di stare molto attenti a come si manifesta e non dare ascolto a provocatori che istigano alla violenza fine a se stessa!
Non è uno scherzo.

Presidente Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd,
temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.

Quali fatti dovrebbero seguire?
Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno.

Ossia?
In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito.

Gli universitari, invece?
Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi,
diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.

Dopo di che?
Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri.

Nel senso che…
Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti
che li fomentano.

tullia ha detto...

Sono Tullia, rispondo a ordex...
Sono d'accordo anch'io sul fatto che sarebbe meglio coordinarci con le altre realtà e che probabilmente ci sono forme di lotta migliori di quella che ho suggerito. Ma vediamoci e parliamone: quel che mi interessa ora è raccogliere la gente che qua a Pisa è pronta a sferrare l'attacco finale a questa dannata legge, che non credo verrà affossata con manifestazioni e occupazioni varie (cui comunque partecipo, perchè son sempre utili), quindi invito te e chi, come te, si è espresso sostanzialmente a favore della mia proposta, come ad esempio filo, a farmi avere un recapito, anche privatamente (mail:tullia.86@libero.it; cell:3389908885), in modo da potervi contattare quando saremo in un numero sufficentemente elevato.
A quel punto, ci incontreremo, decideremo la miglior modalità di lotta e ci organizzeremo al meglio, anche con gli altri atenei...

Anonimo ha detto...

Ragazzi scusate...io avrei pensato ad una cosa...Dal 30 ott al 2 novembre a Lucca si terrà un evento di dimensione mondiale:Lucca Comics.Che ne dite di organizzare una manifestazione,una protesta,insomma un qualcosa che attiri l'attenzione???Sul modello dei ragazzi che hanno protestato al festival del cinema...ma senza manganellate...Io e un'altra ragazza aspettiamo contatti da tutti coloro che vogliono partecipare,soprattutto pensavo ad un appoggio dei gruppi che guidano l'onda a pisa,e mi riferisco a pco,ecc...
in più stavamo cercando di metter su un gruppo a lucca che si ponga come punto di riferimento per tutti gli studenti e le organizzazioni,dalle elementari all'università.Nel nostro piccolo vorremmo fare qualcosa...
vi lascio la mia mail e contatto msn...
ca_la_brisedda@hotmail.it