venerdì 28 novembre 2008

UN "BILANCIO VIOLENTO"

Per sapere quanto accaduto durante il Consiglio di amministrazione del 25 Novembre in occasione dell'approvazione del bilancio previsionale dell'Università di Pisa leggi il post successivo.

Per leggere il volantino clicca sull'immagine

RESOCONTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'UNIVERSITA' DI PISA DI MARTEDI’ 25 Novembre

Martedì mattina, arrivato davanti al Rettorato, alcuni agenti della Digos mi fanno entrare a Palazzo Vitelli; passando da lì mi dirigo nella sala dei Cherubini.

Verso le 09:45 ha inizio il Consiglio: dopo pochi minuti arriva il rappresentante dei Collettivi.

Iniziata la discussione sul bilancio, cominciano a sentirsi colpi al portone principale e alla vetrata alle spalle del Rettore. Dalla porta a vetri si vedono gli agenti della polizia che corrono per bloccare l'invasione.

Si ha un attimo di calma.....

Vengono accompagnati dalla Digos, all'interno del Cda, tre studenti di Università 2.0. Fanno il loro intervento. Il Rettore li invita ad uscire per consentire la prosecuzione della discussione, ma i tre studenti chiedono insistentemente di poter restare; la Digos li richiama. Decidono infine di uscire dalla sala, seguiti dallo stesso consigliere dei Collettivi.

Dopo tre minuti, il delirio.

Il rappresentante dei collettivi rientra e inizia a parlare. Il Rettore lo invita ad accomodarsi e partecipare alla riunione ed esprimere le sue opinioni. Il consigliere prosegue dicendo anche che il reparto celere stava in quel momento caricando i manifestanti. Sentito questo, chiamo immediatamente gli altri della lista invitandoli a correre immediatamente davanti al Palazzo della Giornata. Le facce dei consiglieri si fanno molto tese. I miei compagni di lista mi richiamano per tranquillizzarmi, poiché fuori dal Palazzo – dal lato del lungarno - la situazione era tranquilla, essendoci soltanto qualche agente della celere. Riprendono, intanto, i colpi alla vetrata, facendosi anche molto forti: ad un certo punto si sente il rumore del vetro rotto. Il Rettore salta dalla sedia; il consigliere dei Collettivi corre alle spalle del Rettore per aprire la tenda che copre la vetrata rotta; la Digos entra nel Cda per bloccare lui e impedire agli altri di entrare.

Si scatena il panico tra i docenti. Il Rettore chiede al consiglio di votare l'espulsione (o l’allontanamento, non ricordo bene) del rappresentante dei Collettivi: la maggioranza vota a favore; contrari io, Taffetani, Giglioli, la Tognetti e Vivaldi. La seduta è sospesa.

Usciti dalla sala del Consiglio, si cerca di parlare con il consigliere dei Collettivi, ma lui parla a raffica e nessuno riesce a convincerlo a calmarsi.

La seduta viene spostata al secondo piano.

Inizia così una pseudo-discussione sul bilancio.

Io e la Tognetti diciamo gridando che non ha senso approvare un bilancio in quel modo. La discussione viene velocizzata al massimo ma tutti vogliamo intervenire.

Ad un certo punto la prorettrice Tongiorgi propone una mozione di voto: approvare il bilancio subito e rinviare la discussione al pomeriggio.

A quel punto salto dalla sedia e chiedo l'immediato intervento dei revisori dei conti. Chiedo che si pronuncino sulla legalità della proposta. I revisori dicono che il Consiglio può approvare con le modalità che preferisce, ma deontologicamente l’iter proposto dalla protettrice è scorrettissimo. Minaccio il ricorso alla procura della Corte dei Conti. Il Rettore ritira la mozione e si procede.

Come si procede? Si invita a ridurre al minimo gli interventi, non si danno risposte alle domande fatte... UNA VERGOGNA.

Il bilancio viene approvato con la contrarietà mia, di Vivaldi, di Giglioli e con l'astensione della Tognetti.

PENSIERO PERSONALE:

L'amministrazione ha commesso un errore gravissimo a trincerarsi dietro porte chiuse e poliziotti. Ha sbagliato a non preoccuparsi di far approvare un bilancio in maniera tranquilla, con la serenità necessaria con cui si dovrebbe approvare un bilancio di circa 600mln di euro.

Poteva farsi bloccare la seduta. Qual era il problema? Perchè approvarlo ieri ad ogni costo?

Forse il non accettare di essere attaccati, di sentirsi dire che non si è fatto un buon lavoro? Personalmente ritengo che chi ha determinate responsabilità debba accettare prima di tutto di essere criticato.

Sulla questione dei manifestanti, dico solo questo: non ho visto feriti o aggressioni perchè eravamo chiusi in una stanza, ma a sentire dai rumori che provenivano dall’esterno si intuiva che c’era intenzione da parte dei manifestanti di entrare nella sala.


Luca D’onofrio ( Sinistra per...)

Rappresentante degli studenti nel

consiglio di amministrazione dell'Università di Pisa