venerdì 31 ottobre 2008

L’ONDA NON SI FERMA


7 NOVEMBRE: Giornata di Mobilitazione REGIONALE Pisa diventa Aula Studio: studiamo e facciamo lezione nelle piazze della città. La sera tutti insieme alle Logge dei banchi !!!

14 NOVEMBRE: Manifestazione Nazionale a Roma. L’Università e la società civile scendono in piazza. Sciopero del Comparto sindacale “Università”.

Dopo il 14 Novembre, se il Governo non accoglierà le nostre istanze, il gioco si farà ancora più DURO.

L’ONDA NON SI FERMA.

Per tutte le informazioni ci trovate in Santa Eufrasia, via dei Mille vicino Piazza dei Cavalieri nel nostro centro mediatico e di coordinamento delle iniziative (controcent-r-o33).

giovedì 30 ottobre 2008

ANNO ZERO A PISA

ANNO ZERO IN DIRETTA DA PISA



Questa sera (giovedì 30 ottobre) alle ore 20:00 ritrovo davanti al Polo didattico Carmignani (piazza dei Cavalieri). Siete tutti invitati alla diretta di Anno zero che sarà presente in collegamento dal Polo didattico Carmignani di Pisa.
Dobbiamo essere in tanti per far vedere che Pisa è presente ed è sensibile ai temi dell'Università e della Ricerca.

"Il decreto Gelmini è legge e il Governo ha annunciato che adesso si occuperà dell’Università. Le proteste degli studenti si fermeranno? Domani sciopero della scuola e tensione alta per il corteo, dopo gli scontri di oggi a piazza Navona.

Io non ho paura è il titolo della puntata di domani di Annozero in onda su Rai due alle 21.00. La trasmissione di Michele Santoro racconterà non solo la protesta degli studenti, ma anche quella dei ricercatori delle Università in collegamento da Pisa con Sandro Ruotolo. Gli ospiti in studio saranno Ignazio Marino del Pd e l’economista Tito Boeri".

Comunicato stampa Assemblea Atenei Toscani in mobilitazione 29 Ottobre 2008

Da più di un mese, ormai, contro la legge 133 e in opposizione al generale smantellamento del sistema della formazione pubblica messo in atto nell'ultimo ventennio, si è creato un movimento eterogeneo e creativo che, a partire dalle scuole e dalle università, ha saputo riappropriarsi di un protagonismo nei tessuti sociali metropolitani.

Sono queste le novità della mobilitazione: la sua irrapresentabilità, che sconvolge il panorama politico preesistente dando vita ad un protagonismo studentesco e generazionale capace di agire in autonomia e di ricostruire un tessuto sociale aperto. La sua indipendenza rispetto a soggetti precostituiti, la sua distanza dalle logiche conservatrici baronali e dalla mala gestione che ha minato la credibilità dell'università italiana.

Dopo una prima fase esplosiva in cui il movimento ha saputo manifestarsi a tutti i livelli, è necessario costruire un'occasione che provi a delineare una soggettività politica autonoma ed in divenire.

Un'occasione di confronto e analisi sui contenuti con cui sostanziare la manifestazione nazionale del 14 Novembre, rilanciando l'opposizione alla legge 133 e provando ad immaginare dal basso un'idea di università fatta di conoscenza e socialità, di saperi e consapevolezza critica.

Per questo aderiamo alla data del 7 Novembre, con una mobilitazione regionale dislocata nei territori; lanciamo inoltre un appello per un'assemblea nazionale di tutte le realtà universitarie in mobilitazione, da svolgersi l'8 novembre a Firenze, capace di raccogliere le forze e le esperienze sviluppatesi nei vari territori in un'ottica di rilancio della protesta che attraversi la data del 14 novembre e dia continuità al movimento.

Assemblea Atenei Toscani in Mobilitazione

mercoledì 29 ottobre 2008

Caro Cittadino,

Caro Cittadino,

come avrai notato, in questi giorni noi studenti ci stiamo mobilitando contro la legge 133/08 che infligge ingenti tagli alle Università, aprendo loro la possibilità di trasformarsi in fondazioni di diritto privato per poter sopravvivere, e blocca le assunzioni all’80%.

Parte dell’opinione pubblica crede sia giusto infliggere alla scuola e all’Università in modo particolare, una pena esemplare per come negli anni si è rivelata essere: baronale, cattiva amministratrice e non meritocratica. Si tratta di critiche fondate, che esigono un ripensamento dell’Università sia nella sua organizzazione e gestione, che nelle modalità d’accesso che prevede.

Caro cittadino, noi NON ci mobilitiamo per difendere lo status quo. Noi vogliamo riformarlo, vogliamo proporre un’Università differente, salvandola da una morte certa.

Anche per questo motivo è indispensabile che i docenti facciano sentire la loro voce, che prendano una posizione chiara e decisa nei confronti di questa Legge, e che non si limitino a timidi ammonimenti e pallide proteste che rischiano di cadere inascoltate.

È altresì necessario realizzare un coordinamento degli Atenei su base nazionale. Solo se saremo UNITI e COMPATTI, la protesta raggiungerà il suo scopo: il RITIRO IMMEDIATO della Legge 133.

lunedì 27 ottobre 2008

Consiglio Provinciale e Comunale in sessione aperta


Il Consiglio Provinciale e Comunale di Pisa si riuniranno, in sessione aperta, in P.zza XX Settembre di Pisa - Logge di Banchi il giorno:

28 Ottobre 2008 alle ore 15.00

con il seguente ordine del giorno:

"IMPATTO SUL TERRITORIO DELLA LEGGE 133/2008, E DEGLI EMENDAMENTI AL DLL 1441, OVVERO PROVVEDIMENTI NAZIONALI SU UNIVERSITA' E RICERCA".

TUTTI SIAMO INVITATI A PARTECIPARE.

sabato 25 ottobre 2008

Incontro col ministro Gelmini del 24 Ottobre 2008 presso il Ministero della Pubblica Istruzione a Roma.

Sinistra per... incontra il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini

“Prendiamo atto che il Ministro Gelmini non intende nei fatti aprire un dialogo vero sulla riforma dell'università. Infatti per un cambiamento reale sono necessari nuovi investimenti per l’Università e la ricerca. Per questo unica condizione di dialogo è l'abrogazione degli artt. 16 e 66 della legge 133/2008.

Abbiamo accettato di incontrare il Ministro ma non riteniamo che gli incontri di venerdì pomeriggio rappresentino una vera apertura di dialogo. Il Ministro non crede che l'Università sia sottofinanziata ma soltanto che le risorse vengono spese male. Neanche i noti dati OCSE l'hanno convinta del contrario. Il Ministro ha fatto intendere che la mobilitazione sia stata pilotata dai partiti dell’opposizione e che sarebbe contraddistinta dalla difesa dello status quo.

Abbiamo replicato ribadendo la nostra autonomia e infatti abbiamo sempre criticato le politiche sull’Università di tutti i governi degli ultimi anni. Abbiamo anche ricordato che le associazioni mobilitate in questi giorni in difesa dell’Università pubblica sono le stesse che per anni, inascoltati, hanno chiesto riforme vere per le quali sono necessari investimenti e non tagli.

Abbiamo chiuso l’incontro, a fronte dell’atteggiamento di chiusura del Ministro, precisando che la mobilitazione continuerà e sarà contraddistinta da una grande coordinazione nazionale.

La società civile è per la difesa del sapere e chiede che anche in tempo di crisi economica l’Università rappresenti una priorità per il paese.

venerdì 24 ottobre 2008

20 MILA PERSONE IN PIAZZA per il sapere




Circa 20 mila persone hanno invaso le strade di Pisa e Piazza dei cavalieri per l'intero pomeriggio di giorno 23. Una manifestazione storica che non ha precedenti. Una manifestazione che non dimenticheremo facilmente. In conclusione, fino a sera, sono intervenuti gli organizzatori e poi tutte le altre realtà aderenti all'iniziativa.

Da il Tirreno del 24 Ottobre 2008
PISA. Oltre ventimila. Studenti, professori, ricercatori, impiegati, precari. Nel mirino la legge 133 con relativi tagli a organici e finanziamenti all’università. Un corteo festoso, pacifico, rumoroso che ha ballato e scandito slogan. Ma che ha anche occupato. Un blitz riuscito nel cuore dell’ateneo pisano. Uno studente è riuscito a scalare la facciata della Sapienza e aprire una finestra (rimasta accostata) al primo piano.

Dopo, ha aperto una porta laterale e un fiume di studenti è entrato nel cortile interno. Alle finestre e ai cornicioni sono stati appesi gli striscioni che avevano colorato il corteo. L’a ssalto è stato opera di un gruppo di studenti del Carmignani Polo Occupato. E che ha trovato la netta contrarietà degli studenti di Sinistra Per.
Il corteo era partito alle 15,30 da piazza Sant’Antonio. La manifestazione era organizzata da Sinistra Per, dall’Assemblea Polo Carmignani Occupato, dalla Rete nazionale ricercatori precari nodo di Pisa e dal Coordinamento precari tecnici-amministrativi. Il corteo era aperto dallo striscione «Pisa per il sapere, no alla 133, no alla svendita dell’università».

Dietro il primo camioncino con musica e studente all’altoparlante c’erano gli studenti universitari, i docenti, il personale amministrativo, i ricercatori e i precari. Seguiva il secondo camioncino del Polo Carmignani Occupato e poi una gran massa di altri studenti universitari e migliaia di giovani delle scuole superiori arrivati da mezza Toscana. C’erano anche studenti delle università di Firenze e Siena.

A tenere lo striscione d’apertura, c’era anche uno studente della Scuola Normale, Tommaso Alpina, e sul camioncino a lanciare slogan, Giuseppe Virzì della Scuola Superiore Sant’Anna. Anche gli studenti delle Scuole d’Eccellenza hanno voluto manifestare. I giovani hanno intonato numerose canzoni fra cui, gettonatissima, “La rivoluzione del Sessintutto” di Caparezza. La manifestazione è stata un corteo-concerto con i giovani e i meno giovani che puntavano il dito contro il governo: “Berlusconi il tuo manganello non funziona”, “Ministro Gelmini noi non siamo il problema, ma la soluzione”. Centinaia i volti disegnati. Su una guancia c’era scritto “legge 133” e sull’altra guancia la riposta: “No”. E tante magliette con il cartello “Vendesi”.

Il corteo ha riempito Corso Italia e quando è arrivato in fondo, c’era ancora tantissima gente ancora in piazza Sant’Antonio.

Il corteo è passato per lungarno Gambacorti, ponte Solferino e lungarno Pacinotti. In via Curtatone Montanara c’è stato il blitz con l’occupazione della Sapienza degli studenti del Polo Carmignani contestato dalla Sinistra Per. Ne è nata un’accesa discussione fra i vari rappresentanti poiché il corteo, secondo quanto deciso, sarebbe dovuto confluire e terminare in piazza dei Cavalieri. Qui hanno parlato i quattro rappresentanti delle sigle che hanno organizzato la manifestazione.

Inoltre, dal palco ha parlato il consigliere comunale Carmine Zappacosta annunciando che il 28 novembre, alle Logge dei Banchi, ci sarà un consiglio comunale e provinciale congiunto aperto alla cittadinanza e agli studenti.
La protesta si è mantenuta tranquilla, comunque, in tutta la Toscana. Da segnalare che a Seravezza il preside del professionale “ Marconi” ha avvertito i carabinieri che era in corso l’autogestione e i militari hanno identificato i ragazzi. Intervento della Digos allo Scientifico di Pistoia che ha spiegato ai ragazzi le conseguenze di un’occupazione. Gli studenti hanno poi liberato la scuola.








giovedì 23 ottobre 2008

Resoconto Senato Accademico 22 Ottobre 2008

Il senato accademico, riunito in seduta straordinaria, ha votato una mozione contro la legge 133/2008. L'andamento del dibattito (generico e con pochissime proposte concrete atte a dare un proprio contributo di partecipazione) e l'indifferenza rispetto alla proposta di mozione delle 4 realtà che hanno promosso la mobilitazione di questi giorni non ci lasciano soddisfatti. Consideriamo comunque la mozione un passo avanti ma rimaniamo in attesa di gesti più concreti. Il movimento continuerà a relazionarsi con tutte le componenti dell'ateneo per un maggiore coinvolgimento in primis della componente docente ad oggi risultata quella meno sensibile alla mobilitazione.


Il Senato Accademico dell'Università di Pisa delibera la seguente mozione:


“Il Senato Accademico

- ribadisce che i provvedimenti di legge (taglio indiscriminato del Fondo di Finanziamento Ordinario, blocco indiscriminato del turn over) condurranno in brevissimo tempo a conseguenze disastrose per il normale funzionamento dell’Università affossandone contemporaneamente ogni prospettiva di riforma;

- ritiene che solo la non applicazione dei provvedimenti stessi possa essere il punto di partenza di una discussione sui problemi reali dell’università;

- si impegna a sostenere le forme di pressione di docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti volti ad ottenere questo obiettivo, auspicandone la continuazione e l’allargamento in un’ottica unitaria.

Per quanto riguarda le sue specifiche responsabilità e competenze si impegna, insieme con il rettore, a far passare a livello di tutti gli organi di governo delle università italiane una posizione altrettanto decisa che giunga a prevedere anche le dimissioni collettive da ogni carica ricoperta.”

giovedì 16 ottobre 2008

MANIFESTAZIONE CITTADINA GIOVEDI' 23 OTTOBRE ore 15 PIAZZA S.ANTONIO



PISA PER IL SAPERE

NO ALLA SVENDITA DELL'UNIVERSITA'

L'accesso ad un'istruzione di qualità è condizione fondamentale per la crescita culturale della società. Le nuove generazioni non avranno questa possibilità.

Da troppi anni la Scuola e l'Università pubblica hanno rappresentato per i governi che si sono succeduti solo onerose voci di spesa da tagliare, piuttosto che istituzioni su cui investire. La Legge Tremonti (133 / 08) rappresenta il passo conclusivo di un processo di destrutturazione dell'università pubblica.

La Legge 133/08 presenta una serie di misure che, considerata la gravità inaudita, devono essere ritirate immediatamente:

· I tagli progressivi fino a 1.400 milioni di euro costringeranno gli Atenei a trasformarsi in fondazioni di diritto privato, con un inevitabile e incontrollato aumento delle tasse d'iscrizione: l'Università per tutti di fatto sparirà, l'accesso all'istruzione diventerà un privilegio legato al reddito e non più un diritto.

· La privatizzazione delle Università-fondazioni renderà meno libera e indipendente la ricerca, vincolandola agli interessi dei finanziatori privati: la ricerca di base - non suscettibile di un immediato sfruttamento economico – sarà annientata.

· La riduzione indiscriminata degli organici (solo 1 nuovo assunto per ogni 5 pensionamenti) renderà del tutto impossibile garantire una didattica di qualità, con un appiattimento generale dell'offerta e l'incapacità di mantenere la copertura anche dei corsi fondamentali.

· Migliaia di precari della ricerca e del settore tecnico-amministrativo vedranno definitivamente svanire - dopo numerosi anni dedicati alla ricerca e all'Università - la possibilità di una stabilizzazione della propria posizione lavorativa. Un licenziamento preventivo. (vedi anche l’art. 37 del ddl 1441 quater, disposizioni in materia di stabilizzazioni).

Gli effetti di questi provvedimenti graveranno su ogni grado dell'Istruzione, negheranno a moltissimi l'accesso alla cultura, colpiranno anche le economie delle città universitarie come Pisa.

QUESTI PROBLEMI RIGUARDANO TUTTI

E' necessario rimettere subito il tema dell'istruzione pubblica, dell'Università e della ricerca al primo punto dell'agenda politica del paese.

Questo corteo è una tappa di una mobilitazione che proseguirà abbracciando diverse forme di lotta. Chiediamo alle istituzioni universitarie e del territorio di prendere una posizione chiara e forte e che dimostrino concretamente la loro opposizione alla legge. In difesa di un'università che sia realmente pubblica e per il ritiro immediato della legge 133/08, invitiamo la cittadinanza, gli studenti e tutte le realtà associative e di movimento del territorio a partecipare al corteo. E' quindi indetta una

manifestazione cittadina

Giovedì 23 Ottobre alle ore 15:00

con concentramento in Piazza S. Antonio.

Sinistra Per…

Assemblea Polo Carmignani Occupato

Rete nazionale ricercatori precari – nodo di Pisa

Coordinamento precari tecnici-amministrativi

Assemblea dei dottorandi

Sull’assemblea di ATENEO del 15 ottobre

La mobilitazione a Pisa continua: l’assemblea di Ateneo del 15 ottobre è stata partecipatissima e non sono mancati momenti di tensione.

Dopo un discorso introduttivo, il Rettore, su richiesta della maggior parte degli intervenuti, ha dichiarato che:

convocherà un Senato Accademico straordinario allargato alle componenti non istituzionalmente rappresentate per decidere quali azioni intraprendere;

contrariamente alla tradizione quest’anno, in segno di protesta, non verrà inaugurato l’anno accademico;

si impegnerà ad agire di concerto con gli altri Rettori delle Università italiane affinché la mobilitazione assuma carattere nazionale e raggiunga gli effetti sperati.

Il Rettore invita, inoltre, a partecipare alla manifestazione cittadina che si terrà giovedì 23 ottobre con concentramento in piazza S. Antonio alle ore 15:00


martedì 14 ottobre 2008

Comunicato sull'assemblea di Ateneo del 15 ottobre

L’assemblea del Polo Carmignani occupato, il Coordinamento dei precari tecnico-amministrativi, la Rete Nazionale Ricercatori Precari – Nodo di Pisa e Sinistra per... ritengono la convocazione dell’Assemblea d’ateneo del 15 ottobre un’iniziativa tardiva per i seguenti motivi:

- Un’assemblea d’ateneo si e’ gia’ svolta lo scorso 8 ottobre in Piazza dei Cavalieri, con una massiccia partecipazione di studenti, precari e docenti.

- All’assemblea dell’8 ottobre l’unico rappresentante del governo dell’ateneo intervenuto si e’ limitato ad invitare i tremila partecipanti a un’ulteriore assemblea convocata dal Rettore

Interverremo pertanto semplicemente per:

- chiedere al Rettore che venga convocato un Senato Accademico straordinario, allargato a delegati del personale non strutturato e agli studenti mobilitati che discuta della mozione approvata dall’assemblea di piazza dei Cavalieri.

- chiedere che le autorita’ accademiche (Presidi di Facolta’, Direttori di Dipartimento, Presidenti di Corso di Laurea) prendano pubblicamente posizione in merito alle iniziative di protesta, mobilitazione e sciopero attualmente in corso a Pisa, decise con la mozione approvata in Piazza dei Cavalieri.

- chiedere le dimissioni del Rettore nel caso il governo non accetti di rivedere radicalmente le norme in oggetto.

Chiediamo quindi che il Senato si assuma la responsabilita’ di offrire uno specifico contributo alla lotta in corso.

ASSEMBLEA DI ATENEO 15 ottobre ore 16:00

Si comunica che l'assemblea di Ateneo si terrà il 15 ottobre p.v. alle ore 16.00 presso gli spazi antistanti la Presidenza della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, entrata via Buonarroti, 4.
Il Rettore convoca un'assemblea di ateneo per discutere gli effetti della legge 133 e per concordare le opportune iniziative di mobilitazione.
Studenti, docenti, precari tecnici amministrativi, ricercatori precari e la cittadinanza tutta sono invitati a partecipare.

lunedì 13 ottobre 2008

Legge n° 1 del 2009

Testo del decreto-legge 180/2008 coordinato con la legge di conversione 1

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 6 del 9 gennaio 2009

(*) Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi

Art. 1.

Disposizioni per il reclutamento nelle università e per gli enti di ricerca

1. Le università statali che, alla data del 31 dicembre di ciascun anno, hanno superato il limite di cui all'articolo 51, comma 4, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, fermo restando quanto previsto dall'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, non possono procedere all'indizione di procedure concorsuali e di valutazione comparativa, ne' all'assunzione di personale. Alle stesse università e' data facoltà di completare le assunzioni dei ricercatori vincitori dei concorsi di cui all'articolo 3, comma 1, decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, e all'articolo 4-bis, comma 17, decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, e comunque di concorsi espletati alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica.

1-bis. Per i fini di cui al comma 1, gli effetti dell'articolo 12, comma 1, del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31, sono ulteriormente differiti al 31 dicembre 2009.

2. Le università di cui al comma 1, sono escluse dalla ripartizione dei fondi relativi agli anni 2008-2009, di cui all'articolo 1, comma 650, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

3. Il primo periodo del comma 13, dell'articolo 66 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e' sostituito dai seguenti: «Per il triennio 2009-2011, le università statali, fermi restando i limiti di cui all'articolo 1, comma 105, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, possono procedere, per ciascun anno, ad assunzioni di personale nel limite di un contingente corrispondente ad una spesa pari al cinquanta per cento di quella relativa al personale a tempo indeterminato complessivamente cessato dal servizio nell'anno precedente. Ciascuna università destina tale somma per una quota non inferiore al 60 per cento all'assunzione di ricercatori a tempo determinato e indeterminato, nonche' di contrattisti ai sensi dell'articolo 1 comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, e per una quota non superiore al 10 per cento all'assunzione di professori ordinari. Sono fatte salve le assunzioni dei ricercatori per i concorsi di cui all'articolo 1, comma 648, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, nei limiti delle risorse residue previste dal predetto articolo 1, comma 650.». Conseguentemente, l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, e' integrata di euro 24 milioni per l'anno 2009, di euro 71 milioni per l'anno 2010, di euro 118 milioni per l'anno 2011 e di euro 141 milioni a decorrere dall'anno 2012.

4. Per le procedure di valutazione comparativa per il reclutamento dei professori universitari di I e II fascia della prima e della seconda sessione 2008, le commissioni giudicatrici sono composte da un professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando e da quattro professori ordinari sorteggiati in una lista di commissari eletti tra i professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando, in numero triplo rispetto al numero dei commissari complessivamente necessari nella sessione. L'elettorato attivo e' costituito dai professori ordinari e straordinari appartenenti al settore oggetto del bando. Sono esclusi dal sorteggio relativo a ciascuna commissione i professori che appartengono all'università che ha richiesto il bando. Ove il settore sia costituito da un numero di professori ordinari pari o inferiore al necessario, la lista e' costituita da tutti gli appartenenti al settore ed e' eventualmente integrata mediante elezione, fino a concorrenza del numero necessario, da appartenenti a settori affini. Nell'ipotesi in cui il numero dei professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare oggetto del bando, integrato dai professori ordinari appartenenti ai settori affini, sia inferiore al triplo del numero dei commisari necessari nella sessione, si procede direttamente al sorteggio. Il sorteggio e' effettuato in modo da assicurare, ove possibile, che almeno due dei commissari sorteggiati appartengano al settore disciplinare oggetto del bando. Ciascun commissario può, ove possibile, partecipare, per ogni fascia e settore, ad una sola commissione per ciascuna sessione.

5. In attesa del riordino delle procedure di reclutamento dei ricercatori universitari e comunque fino al 31 dicembre 2009, le commissioni per la valutazione comparativa dei candidati di cui all'articolo 2 della legge 3 luglio 1998, n. 210, e all'articolo 1, comma 14, della legge 4 novembre 2005, n. 230, sono composte da un professore ordinario o da un professore associato nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando e da due professori ordinari sorteggiati in una lista di commissari eletti tra i professori ordinari appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando, in numero triplo rispetto al numero dei commissari complessivamente necessari nella sessione. L'elettorato attivo e' costituito dai professori ordinari e straordinari appartenenti al settore oggetto del bando. Sono esclusi dal sorteggio relativo a ciascuna commissione i professori che appartengono all'università che ha richiesto il bando. Il sorteggio e' effettuato in modo da assicurare ove possibile che almeno uno dei commissari sorteggiati appartenga al settore disciplinare oggetto del bando. Si applicano in quanto compatibili le disposizioni di cui al comma 4.

6. In relazione a quanto disposto dai commi 4 e 5, le modalità di svolgimento delle elezioni, ivi comprese ove necessario le suppletive, e del sorteggio sono stabilite con apposito decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca avente natura non regolamentare da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Si applicano in quanto compatibili con il presente decreto le disposizioni di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117.

6-bis. Per sovraintendere allo svolgimento delle operazioni di votazione e di sorteggio di cui ai commi 4 e 5, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca e' nominata una commissione a livello nazionale composta da sette professori ordinari designati dal Consiglio universitario nazionale nel proprio seno. Le operazioni di sorteggio sono pubbliche. La commissione, nella prima adunanza, provvede altresì alla certificazione dei meccanismi di sorteggio per la proclamazione degli eletti nelle commissioni dei singoli concorsi. Per la partecipazione all'attività della commissione non sono previsti compensi, indennità o rimborsi spese. Dall'attuazione del presente comma non devono derivare oneri, aggiuntivi a carico della finanza pubblica.

7. Nelle procedure di valutazione comparativa per il reclutamento dei ricercatori bandite successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, la valutazione comparativa e' effettuata sulla base dei titoli, illustrati e discussi davanti alla commissione, e delle pubblicazioni dei candidati, ivi compresa la tesi di dottorato, utilizzando parametri, riconosciuti anche in ambito internazionale, individuati con apposito decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avente natura non regolamentare, da adottare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentito il Consiglio universitario nazionale.

8. Le disposizioni di cui al comma 5, si applicano, altresì, alle procedure di valutazione comparativa indette prima della data di entrata in vigore del presente decreto, per le quali non si sono ancora svolte, alla medesima data, le votazioni per la costituzione delle commissioni. Fermo restando quanto disposto al primo periodo, le eventuali disposizioni dei bandi già emanati, incompatibili con il presente decreto, si intendono prive di effetto. Sono, altresì, privi di effetto le procedure già avviate per la costituzione delle commissioni di cui ai commi 4 e 5 e gli atti adottati non conformi alle disposizioni del presente decreto.

8-bis. I professori universitari i quali non usufruiscono del periodo di trattenimento in servizio di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, conservano l'elettorato attivo e passivo ai fini della costituzione delle commissioni di valutazione comparativa per posti di professore e ricercatore universitario, e comunque non oltre il 1° novembre successivo al compimento del settantaduesimo anno di età.

8-ter. Per le procedure di valutazione comparativa di cui al comma 4 e per quelle relative al reclutamento dei ricercatori universitari, il cui termine di presentazione delle domande sia scaduto alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ovvero sia ancora aperto alla predetta data, le università possono fissare per una data non successiva al 31 gennaio 2009 un nuovo termine di scadenza della presentazione delle domande di partecipazione. Al fine di assicurare pari condizioni tra i candidati, rimangono invariate le norme del bando riguardanti le caratteristiche ed i termini temporali di possesso dei titoli e delle pubblicazioni allegabili da parte dei candidati.

9. All'articolo 74, comma 1, lettera c), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, dopo le parole: «personale non dirigenziale» sono inserite le seguenti: «, ad esclusione di quelle degli enti di ricerca,».

Art. 1-bis

Disposizioni in materia di chiamata diretta e per chiara fama nelle università

1. Il comma 9 dell'articolo 1 della legge 4 novembre 2005, n. 230, e' sostituito dai seguenti:

«9. Nell'ambito delle relative disponibilità di bilancio, le università possono procedere alla copertura di posti di professore ordinario e associato e di ricercatore mediante chiamata diretta di studiosi stabilmente impegnati all'estero in attività di ricerca o insegnamento a livello universitario da almeno un triennio, che ricoprono una posizione accademica equipollente in istituzioni universitarie estere, ovvero che abbiano già svolto per chiamata diretta autorizzata dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nell'ambito del programma di rientro dei cervelli un periodo di almeno tre anni di ricerca e di docenza nelle università italiane e conseguito risultati scientifici congrui rispetto al posto per il quale ne viene proposta la chiamata. A tali fini le università formulano specifiche proposte al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il quale concede o rifiuta il nulla osta alla nomina previo parere del Consiglio universitario nazionale. Nell'ambito delle relative disponibilità di bilancio, le università possono altresì procedere alla copertura dei posti di professore ordinario mediante chiamata diretta di studiosi di chiara fama. A tal fine le università formulano specifiche proposte al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca il quale concede o rifiuta il nulla osta alla nomina, previo parere di una commissione, nominata dal Consiglio universitario nazionale, composta da tre professori ordinari appartenenti al settore scientifico-disciplinare in riferimento al quale e' proposta la chiamata. Il rettore, con proprio decreto, dispone la nomina determinando la relativa classe di stipendio sulla base della eventuale anzianità di servizio e di valutazioni di merito.

9-bis. Dalle disposizioni di cui al comma 9 non devono derivare nuovi oneri a carico della finanza pubblica».

Art. 2.

Misure per la qualità del sistema universitario

1. A decorrere dall'anno 2009, al fine di promuovere e sostenere l'incremento qualitativo delle attività delle università statali e di migliorare l'efficacia e l'efficienza nell'utilizzo delle risorse, una quota non inferiore al 7 per cento del fondo di finanziamento ordinario di cui all'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, e del fondo straordinario di cui all'articolo 2, comma 428, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con progressivi incrementi negli anni successivi, e' ripartita prendendo in considerazione:

a) la qualità dell'offerta formativa e i risultati dei processi formativi;

b) la qualità della ricerca scientifica;

c) la qualità, l'efficacia e l'efficienza delle sedi didattiche.

2. Le modalità di ripartizione delle risorse di cui al comma l sono definite con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, avente natura non regolamentare, da adottarsi, in prima attuazione, entro il 31 marzo 2009, sentiti il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca e il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario. In sede di prima applicazione, la ripartizione delle risorse di cui al comma 1 e' effettuata senza tener conto del criterio di cui alla lettera c) del medesimo comma.

Art. 3.

Disposizioni per il diritto allo studio universitario dei capaci e dei meritevoli

1. Al fine di favorire la mobilità degli studenti garantendo l'esercizio del diritto allo studio, il fondo per il finanziamento dei progetti volti alla realizzazione degli alloggi e residenze di cui alla legge 14 novembre 2000, n. 338, e' integrato di 65 milioni di euro per l'anno 2009.

2. Al fine di garantire la concessione agli studenti capaci e meritevoli delle borse di studio, il fondo di intervento integrato di cui all'art. 16 della legge 2 dicembre 1991, n. 390, e' incrementato per l'anno 2009 di un importo di 135 milioni di euro.

3. Agli interventi di cui ai commi 1 e 2, per 65 milioni di euro relativamente al comma 1 per 405 milioni di euro relativamente al comma 2, si fa fronte con le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relative alla programmazione per il periodo 2007-2013, che, a tale scopo, sono prioritariamente assegnate dal CIPE al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca nell'ambito del programma di competenza dello stesso Ministero.

3-bis. All'articolo 3-bis, comma 1, quinto periodo, del decreto-legge 9 maggio 2003, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 luglio 2003, n. 170, le parole: «due anni» sono sostituite dalle seguenti: «tre anni».

Art. 3-bis

Anagrafe nazionale dei professori ordinari e associati e dei ricercatori

1. A decorrere dall'anno 2009, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca sono individuati modalità e criteri per la costituzione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, presso il Ministero, di una Anagrafe nazionale nominativa dei professori ordinari e associati e dei ricercatori, contenente per ciascun soggetto l'elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte. L'Anagrafe e' aggiornata con periodicità annuale.

Art. 3-ter

Valutazione dell'attività di ricerca

1. Gli scatti biennali di cui agli articoli 36 e 38 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, destinati a maturare a partire dal 1° gennaio 2011, sono disposti previo accertamento da parte della autorità accademica della effettuazione nel biennio precedente di pubblicazione scientifiche.

2. I criteri identificanti il carattere scientifico delle pubblicazioni sono stabiliti con apposito decreto del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, su proposta del Consiglio universitario nazionale e sentito il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca.

3. La mancata effettuazione di pubblicazioni scientifiche nel biennio precedente comporta la diminuzione della metà dello scatto biennale.

4. I professori di I e II fascia e i ricercatori che nel precedente triennio non abbiano effettuato pubblicazioni scientifiche individuate secondo i criteri di cui al comma 2 sono esclusi dalla partecipazione alle commissioni di valutazione comparativa per il reclutamento rispettivamente di professori di I e II fascia e di ricercatori.

Art. 3-quater

Pubblicità delle attività di ricerca delle università

1. Con periodicità annuale, in sede di approvazione del conto consuntivo relativo all'esercizio precedente, il rettore presenta al consiglio di amministrazione e al senato accademico un'apposita relazione concernente i risultati delle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico nonche' i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati. La relazione e' pubblicata sul sito internet dell'Ateneo e trasmessa al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. La mancata pubblicazione e trasmissione sono valutate anche ai fini della attibuzione delle risorse finanziarie a valere sul Fondo di finanziamento ordinario di cui all'articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n, 537, e sul Fondo straordinario di cui all'articolo 2, comma 428, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

Art. 3-quinquies

Definizione degli ordinamenti didattici delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica

1. Attraverso appositi decreti ministeriali emanati in attuazione dell'articolo 9 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n. 212, sono determinati gli obiettivi formativi e i settori artistico-disciplinari entro i quali l'autonomia delle istituzioni individua gli insegnamenti da attivare.

Art. 4.

Norma di copertura finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'articolo 1, comma 3, pari a 24 milioni di euro per l'anno 2009, a 71 milioni di euro per l'anno 2010, e a 141 milioni di euro a decorrere dall'anno 2011, si provvede mediante corrispondente riduzione lineare delle dotazioni finanziarie delle missioni di spesa di ciascun Ministero per gli importi indicati nell'elenco 1 allegato al presente decreto. Dalle predette riduzioni sono escluse le spese indicate nell'articolo 60, comma 2, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nonche' quelle connesse all'istruzione ed all'università.

Art. 5.

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

sabato 11 ottobre 2008

E ora... la strada!


Il giorno 10 ottobre 2008, presso l'Aula Studio Pacinotti, abbiamo convocato un tavolo di confronto cui hanno partecipato le realtà già mobilitate in questi giorni (Sinistra per... ,Rete nazionale ricercatori precari nodo di Pisa, Coordinamento precari tecnici-amministrativi, Assemblea Polo Carmignani occupato) nonché tutte le altre realtà associative sindacali e politiche sensibili al grave colpo che l'università Pubblica sta subendo.

Le quattro sigle che hanno promosso la storica Assemblea di Ateneo dell'8 ottobre indicono quindi una grande manifestazione unitaria per giorno 23 ottobre alle ore 15.00.
Presto maggiori informazioni.

Sinistra Per...


venerdì 10 ottobre 2008

La Finanziaria proposta in Parlamento

La finanziaria proposta in parlamento è formata di 3 articoli che richiamano il decreto 112

Con riguardo agli altri programmi osserva che il Programma 1.1 (Programmazione e coordinamento dell'istruzione) - cui sono assegnati 387,1 milioni di euro - comprende principalmente spese per il personale del ministero e delle amministrazioni periferiche. La riduzione di 38,2 milioni rispetto allo stanziamento per il 2008, risulta da un decremento delle spese per stipendi, altri oneri dell'amministrazione, acquisto di beni e servizi (Macroaggregato di parte corrente Funzionamento), nonché - per la parte in conto capitale- da una riduzione di 22,8 milioni di euro sul Cap 7180 relativo ad investimenti per i piani di edilizia scolastica (Centro di responsabilità -Dipartimento per l'istruzione); il capitolo in questione rientra tra quelli rimodulabili ai sensi dell'articolo 60, comma 3, del decreto-legge n. 112 del 2008. I Programmi 1.6 Istruzione post-secondaria e 1.7 Istruzione degli adulti sono dotati, rispettivamente di 0,4 e 0,1 milioni di euro (con riduzione di 0,9 milioni di euro e di 0,5 milioni di euro di euro rispetto alla legge di bilancio 2008). La variazione di segno negativo è più significativa se si confrontano le risorse per il 2009 con le proposte del disegno di legge di assestamento 2008; quest'ultimo assegnava 5 milioni di euro al funzionamento delle strutture di istruzione e la formazione tecnica superiore (istituzione del nuovo capitolo 1464) e 4 milioni di euro per la formazione degli adulti (capitolo 1467). L'amministrazione specifica non confermare tali dotazioni finanziarie nel disegno di legge di bilancio in quanto, nel primo caso, il relativo stanziamento verrà assegnato in corso d'anno con decreto ministeriale, nel secondo non si prevedono spese per la finalità descritta dal capitolo.
Aggiunge che al Programma 1.8 Diritto allo studio, condizione studentesca sono


Pag. 66

assegnati 6,0 milioni di euro con riduzione di 1,5 milioni rispetto alla legge di bilancio 2008; anche in questo caso appare più consistente la variazione rispetto al disegno di legge di assestamento che proponeva un stanziamento di 21 milioni di euro per l'ampliamento dell'offerta formativa e l'apertura pomeridiana delle scuole (capitolo 1465); secondo quanto esposto nelle nota al capitolo di bilancio l'amministrazione intende erogare finanziamenti per il miglioramento dell'offerta formativa attraverso decreti ministeriali. Il Programma 1.9 Istituzioni scolastiche non statali è dotato di 401,9 milioni di euro con una riduzione di 133,4 milioni rispetto alla legge di bilancio 2008. Esso comprende spese di parte corrente per Interventi, allocate su vari capitoli afferenti ai Centri di responsabilità/ Uffici scolastici regionali. Tali importi sono destinati al mantenimento delle scuole non statali; in particolare per la realizzazione del sistema prescolare, per contributi alla scuole dell'infanzia ed elementari parificate, nonché alle scuole secondarie. Su tutti i capitoli in questione si riscontrano riduzioni di varie entità che concorrono al decremento complessivo citato sopra; tali riduzioni discendono essenzialmente dall'applicazione dell'articolo 60, commi 1 e 10, del decreto-legge n. 112 del 2008. Ricorda che lo stanziamento complessivo per la missione Istruzione universitaria è pari a 8.549,3 milioni di euro (pari al 15,4 per cento dello stanziamento del Ministero), con una riduzione di 133,5 milioni di euro (-1,5 per cento) rispetto al bilancio 2008.
Sottolinea che la missione è articolata in tre programmi: 2.1 Diritto allo studio nell'istruzione universitaria, con stanziamento in conto competenza pari a 184,2 milioni di euro (- 26,1 per cento rispetto al bilancio 2008, pari a 65,1 milioni di euro). In tale programma rientrano, in particolare: il Fondo di intervento integrativo da ripartire tra le regioni per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione delle borse di studio (2.1.2. - interventi - capitolo 1695), con 111,9 milioni di euro (- 40,1 milioni rispetto al bilancio 2008); i contributi a favore dei collegi universitari (2.1.2. - interventi - capitolo 1696), pari a 18,1 milioni di euro (- 8,7 milioni rispetto al bilancio 2008); le assegnazioni alle università per le spese inerenti l'attività sportiva universitaria e i relativi impianti (2.1.2. - interventi - capitolo 1709), pari a 7,7 milioni di euro (- 3,5 milioni rispetto al bilancio 2008); i contributi per interventi per alloggi e residenze per gli studenti universitari (2.1.6. - investimenti - capitolo 7273), pari a 44,6 milioni di euro (- 12,5 milioni rispetto al bilancio 2008); 2.2 Istituti di alta cultura, con stanziamento in conto competenza pari a 409,9 milioni di euro (- 4,7 per cento rispetto al bilancio 2008, pari a 20,2 milioni); le risorse sono concentrate principalmente sul capitolo 1603, con 223,3 milioni destinati agli stipendi del personale direttivo e docente degli istituti di alta formazione artistica e musicale (spesa non rimodulabile); 2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria con stanziamento in conto competenza pari a 7.955,2 milioni di euro (- 0,6 per cento rispetto al bilancio 2008, pari a 48,3 milioni di euro). I principali stanziamenti relativi a questo programma riguardano: a) Fondo per il finanziamento ordinario delle università (2.3.2. - interventi - capitolo 1694) con 6933,6 milioni di euro, che registra un incremento di 67,9 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile); b) Fondo da destinare all'incremento dell'efficienza e dell'efficacia del sistema universitario statale (2.3.2. - interventi - capitolo 1699), con dotazione di 550 milioni di euro, pari a quella del bilancio 2008 (spesa non rimodulabile); c) Borse di studio post laurea (2.3.2 - interventi - capitolo 1686) con 160,6 milioni di euro, che registra una riduzione di 23,2 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile); d) Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario (2.3.2 - interventi - capitolo 1690), con 63,8 milioni di euro, che registra una riduzione di 28,4 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa rimodulabile); e) Contributi alle università e agli istituti superiori non statali (2.3.2 - interventi - capitolo 1692) con 88,4 milioni di euro,


Pag. 67

che registra una riduzione di 40,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile); f) Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (2.3.2 - interventi - capitolo 1713) con 67,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile); g) Fondo per l'edilizia universitaria (2.3.6. - investimenti - capitolo 7266), con 3,9 milioni di euro, che registra una riduzione di 11,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile).

2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria con stanziamento in conto competenza pari a 7.955,2 milioni di euro (- 0,6 per cento rispetto al bilancio 2008, pari a 48,3 milioni di euro). I principali stanziamenti relativi a questo programma riguardano: a) Fondo per il finanziamento ordinario delle università (2.3.2. - interventi - capitolo 1694) con 6933,6 milioni di euro, che registra un incremento di 67,9 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile); b) Fondo da destinare all'incremento dell'efficienza e dell'efficacia del sistema universitario statale (2.3.2. - interventi - capitolo 1699), con dotazione di 550 milioni di euro, pari a quella del bilancio 2008 (spesa non rimodulabile); c) Borse di studio post laurea (2.3.2 - interventi - capitolo 1686) con 160,6 milioni di euro, che registra una riduzione di 23,2 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile); d) Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario (2.3.2 - interventi - capitolo 1690), con 63,8 milioni di euro, che registra una riduzione di 28,4 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa rimodulabile); e) Contributi alle università e agli istituti superiori non statali (2.3.2 - interventi - capitolo 1692) con 88,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 40,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile); f) Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (2.3.2 - interventi - capitolo 1713) con 67,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile); g) Fondo per l'edilizia universitaria (2.3.6. - investimenti - capitolo 7266), con 3,9 milioni di euro, che registra una riduzione di 11,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile).

l'ffo aumenta di 67,9 milioni euro.. occhio a quello che diciamo!!!!

dai documenti che a mandato emiliano si nota meglio:

2.3 Sistema universitario e formazione post-universitaria[55], con stanziamento in conto competenza pari a 7.955,2 milioni di euro (- 0,6% rispetto al bilancio 2008, pari a 48,3 milioni di euro). I principali stanziamenti relativi a questo programma riguardano:

a) Fondo per il finanziamento ordinario delle università[56] (2.3.2.- interventi – cap. 1694) con 6933,6 milioni di euro, che registra un incremento di 67,9 milioni di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile);

b) Fondo da destinare all'incremento dell'efficienza e dell'efficacia del sistema universitario statale (2.3.2. – interventi – cap. 1699), con dotazione di 550 milioni di euro, pari a quella del bilancio 2008[57] (spesa non rimodulabile);

c) Borse di studio post laurea (2.3.2 – interventi – cap. 1686) con 160,6 milioni di euro, che registra una riduzione di 23,2 mln di euro rispetto al 2008 (spesa non rimodulabile);

d) Fondo per la programmazione dello sviluppo del sistema universitario[58] (2.3.2 – interventi – cap. 1690), con 63,8 milioni di euro, che registra una riduzione di 28,4 mln di euro rispetto al 2008 (spesa rimodulabile);

e) Contributi alle università e agli istituti superiori non statali (2.3.2 – interventi – cap. 1692) con 88,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 40,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile);

f) Fondo per il sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti (2.3.2 – interventi – cap. 1713) con 67,4 milioni di euro, che registra una riduzione di 9,7 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa non rimodulabile);

g) Fondo per l'edilizia universitaria (2.3.6.investimenti – cap. 7266), con 3,9 milioni di euro, che registra una riduzione di 11,1 milioni di euro rispetto al bilancio 2008 (spesa rimodulabile)[59].

Come potete vedete il resto viene ridotto.. cosi come tutto il programma "ricerca e innovazione" (-2.6% rispetto al bilancio 2008, pari a -57,5 mln, alla ricerca di base;-2.5%, pari a -20,2 mln, alla ricerca applicata) e al programma "diritto allo studio.." (-26.1% pari a -65,1 mln). Ora bisogna vedere come verranno ottenuti i tagli dovuti al turn over derivanti dall'art.66 comma 13 del dll.112:

l'autorizzazione legislativa di cui all'art.5 comma 1 lettera a) della legge n.537 del 1993, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, è ridotta di 63,5 milioni di euro per l'anno 2009, di 190 milioni di euro per l'anno 2010 di 316 milioni di euro per l'anno 2011 di 417 milioni di euro per l'anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall'ano 2013

In totale la missione "istruzione universitaria" ha un taglio di 133.5 milioni di euro (-1.5%) rispetto al bilancio 2008.

Adesioni manifestazione 23 ottobre 2008 Ore 15 con concentramento in piazza S. Antonio

Promotori: Sinistra per..., Assemblea polo Carmignani occupato, Rete nazionali ricercatori precari - nodo di Pisa, Coordinamento precari tecnici-amministrativi.

Associazioni:
Partito Democratico - Pisa, Network giovani per la sinistra-Pisa, Studenti della Scuola Normale di Pisa, Cgil - Pisa, Cisl - Pisa, Uil - Pisa, Rifondazione Comunista- federazione Pisa, Comitato Arci di Pisa, FGCI - Pisa, Associazione culturale antifascista "il resto del Cremlino", UDU-Siena, Per Pensare a sinistra - nodo di Pisa, L'osservatorio democratico sui vecchi e nuovi fascismi-Valdera, Il circolo culturale Nuovo Brogiotti, Sinistra critica - Pisa, Sinistra democratica - Pisa, Cobas Università - Pisa, Studenti del Dini in agitazione, RICAT (Ricercatori atipici CNR Pisa), Circolo Partito Democratico "Giovane Europa" (allievi Sant'Anna e Normale), Associazione "La città Futura- Riformisti Europei", Progetto Rebeldia, Associazione dottorandi e dottori di ricerca (ADI), Le allieve e gli allievi ordinari e perfezionandi della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant'Anna di Pisa unitamente agli assegnisti, ai borsisti e ai contrattisti delle due istituzioni, Associazione ambientalista Val Fegana, Tereglio (LU),

Docenti: Francesca Acquistapace, Laura Andreozzi, Simone Capaccioli, Andrea Domenici, Michele Barsanti, Roberto Castiglia, Giovanni Stea, Daniela Lombardi, Francesco Forti, Roberto Galatolo, Umberto Mura, Maria Evelina Fantacci, Irene Giorgi,

Persone con incarichi istituzionali: Aurelio Pellegrini (commissario straordinario Azienda regionale per il diritto allo studio universitario di Pisa), Giuseppe Forte (assessore Comune di Pisa),

Ricercatori precari: Linda Porciani, carlotta Cini, Massimiliano Piagentini,

Precari tecnici amministrativi:

Studenti: Francesca Scotto, Andrea Coppedè, Vincenzo Mamone, Francesca Rigetti, Alice Tavilla, Stefano Firpi, Leonardo Tofani, Emanuele Cripezzi, Lorenza Mattei, Teresa Rotondo Dottore, Marco Morelli, Luca Bernardini, Filomena Anania, Marco Manca, Francesco Pisciotta, Angelo Giordano, Flavia Giamprietuzzi, Mariangela Albanese, Silvia Morelli, Raika Babbini, Giacomo Biondi, Filippo Donati, Veronica Gasperini, Marco Catrambone, Marco Amerighi, Alessandra Moscardini, Giulia Bandiera, Federico Grossi, Francesca Tomei, Giulia De Luca, Andrea Cocchini, Ettore Bucci, Simone Casalini, Deborah Salvadori, Tiziano De Matteis, Francesco Corucci, Tiziana Conti, Simone Birindelli, Giulio Cassano, Marco Nassi, Jessica Busdraghi, Fabio Tiana, Giuliano Guzzone, Vincenzo Damiani, Michele Amico, Vera Papp, Andrea Rosselli, Paola Parlanti, Diletta Gasparo, Ibba Daniele, Dario Lorenzetti, Arianna Nassi, Lorenzo Fusini, Emiliano Canali, Cecilia Ferrari, Davide Solforetti, Virginia Riccucci, Irene Lorenzini, Samuele Di Lascio, Simone Coduti, Paolo Dell'Osso, Stefano Spinelli, Leonardo Amato, Monica Briganti, Nicola Pio Isola, Francesco Pio Leggieri, Veronica Scotto Di Santolo, Eleonora Lucu Leyton Reyes, Alma Paolini, Andrea Solforetti, Silvia Gianneri, Andrea marino, Alexandre Calvanese, Alessandro Romani, Annalisa Vanni, Marta Minesi, Claudio Migliorini, Irene Munaò, Lupo Virginia, Daniele Biondi, Laura Fiorini, Carmine Benedetto, Laura Bustaffa, Logozzo Eva, Daniele Forgione, Mario Pasquato, Kinzica Sorrenti, Davide Bozzo,

Personale tecnico-amministrativo UNIPI: Bruno Sereni, Francesco Giorgelli,

Cittadini: Ilaria Mainardi, Pino Masi,

Nelle aule e per le strade: la protesta continua!

La protesta contro la legge 133/08, che ha visto la partecipazione di migliaia di studenti, docenti, precari e membri del personale tecnico amministrativo all’Assemblea di Ateneo tenutasi in Piazza dei Cavalieri lo scorso 8 ottobre, prosegue, passando dalla piazza e dalle aule di Facoltà.

Da lunedì 13 ottobre alla normale attività didattica delle Facoltà dovranno sostituirsi iniziative di informazione e approfondimento circa la situazione in cui presto verseranno gli atenei italiani in seguito alle misure adottate con la legge 133. Le facoltà rappresentano, infatti, il luogo dove meglio possiamo far incontrare tutte le componenti dell’università in momenti di vero confronto ed elaborazione.
E’ di vitale importanza che il clima di mobilitazione di questi giorni non si spenga e la protesta continui, al fine di evitare che quanto previsto da questo provvedimento venga riconfermato dalla legge Finanziaria.

Riteniamo essenziale che, in un momento tanto critico per l’università pubblica, il mondo accademico tutto faccia sentire la sua voce in un coro unanime di protesta che veda schierarsi su un unico fronte anche quelle parti che in altri momenti sono state tra loro contrapposte.
Docenti, studenti, ricercatori personale amministrativo sono chiamati a spendersi, ciascuno per la sua parte, in prima linea in una protesta che li veda tutti come protagonisti attivi nella difesa compatta del sistema universitario pubblico.
Per quest’obiettivo è fondamentale raggiungere l’opinione pubblica. Il 23 Ottobre, quindi, ci sarà una manifestazione col fine di dimostrare che l’Università, la ricerca e l’istruzione sono temi che devono riguardare l’intera società e Pisa come città universitaria.
Vi esortiamo, dunque, ad unirvi alle varie iniziative previste in questi giorni e a non sottovalutare la drammaticità della situazione, anche se ciò dovesse significare rinunciare oggi ad una lezione che a breve potrebbe non esserci più garantita.

mercoledì 8 ottobre 2008

Raccolta delle norme riguardanti l'Università

Conversione in legge(n°133 del 2008), con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria. (GU n. 195 del 21-8-2008 - Suppl. Ordinario n.196) testo in vigore dal: 22-8-2008

[...]

ARTICOLO 16. (Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università).

1. In attuazione dell’articolo 33 della Costituzione, nel rispetto delle leggi vigenti e dell’autonomia didattica, scientifica, organizzativa e finanziaria, le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato. La delibera di trasformazione è adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta ed è approvata con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. La trasformazione opera a decorrere dal 1o gennaio dell’anno successivo a quello di adozione della delibera.

2. Le fondazioni universitarie subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi e nella titolarità del patrimonio dell’Università. Al fondo di dotazione delle fondazioni universitarie è trasferita, con decreto dell’Agenzia del demanio, la proprietà dei beni immobili già in uso alle Università trasformate.

3. Gli atti di trasformazione e di trasferimento degli immobili e tutte le operazioni ad essi connesse sono esenti da imposte e tasse.

4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non è ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

5. I trasferimenti a titolo di contributo o di liberalità a favore delle fondazioni universitarie sono esenti da tasse e imposte indirette e da diritti dovuti a qualunque altro titolo e sono interamente deducibili dal reddito del soggetto erogante. Gli onorari notarili relativi agli atti di donazione a favore delle fondazioni universitarie sono ridotti del 90 per cento.

6. Contestualmente alla delibera di trasformazione vengono adottati lo statuto e i regolamenti di amministrazione e di contabilità delle fondazioni universitarie, i quali devono essere approvati con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Lo statuto può prevedere l’ingresso nella fondazione universitaria di nuovi soggetti, pubblici o privati.

7. Le fondazioni universitarie adottano un regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità, anche in deroga alle norme dell’ordinamento contabile dello Stato e degli enti pubblici, fermo restando il rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario.

8. Le fondazioni universitarie hanno autonomia gestionale, organizzativa e contabile, nel rispetto dei princìpi stabiliti dal presente articolo.

9. La gestione economico-finanziaria delle fondazioni universitarie assicura l’equilibrio di bilancio. Il bilancio viene redatto con periodicità annuale. Resta fermo il sistema di finanziamento pubblico; a tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l’entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione.

10. La vigilanza sulle fondazioni universitarie è esercitata dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Nei collegi dei sindaci delle fondazioni universitarie è assicurata la presenza dei rappresentanti delle Amministrazioni vigilanti.

11. La Corte dei conti esercita il controllo sulle fondazioni universitarie secondo le modalità previste dalla legge 21 marzo 1958, n. 259 e riferisce annualmente al Parlamento.

12. In caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione universitaria da parte degli organi di amministrazione o di rappresentanza, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di salvaguardare la corretta gestione dell’ente ed entro sei mesi da tale nomina procede alla nomina dei nuovi amministratori dell’ente medesimo, secondo quanto previsto dallo statuto.

13. Fino alla stipulazione del primo contratto collettivo di lavoro, al personale amministrativo delle fondazioni universitarie si applica il trattamento economico e giuridico vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto.

14. Alle fondazioni universitarie continuano ad applicarsi tutte le disposizioni vigenti per le Università statali in quanto compatibili con il presente articolo e con la natura privatistica delle fondazioni medesime.

[...]

ARTICOLO 66. (Turn over).

1. Le amministrazioni di cui al presente articolo provvedono, entro il 31 dicembre 2008 a rideterminare la programmazione triennale del fabbisogno di personale in relazione alle misure di razionalizzazione, di riduzione delle dotazioni organiche e di contenimento delle assunzioni previste dal presente decreto.

2. All’articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole « per gli anni 2008 e 2009 » sono sostituite dalle parole « per l’anno 2008 » e le parole « per ciascun anno » sono sostituite dalle parole « per il medesimo anno ».

3. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente.

In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

4. All’articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 le parole « per gli anni 2008 e 2009 » sono sostituite dalle seguenti: « per l’anno 2008 ».

5. Per l’anno 2009 le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 526, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 possono procedere alla stabilizzazione di personale in possesso dei requisiti ivi richiamati nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 10 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell’anno precedente. In ogni caso il numero delle unità di personale da stabilizzare non può eccedere, per ciascuna amministrazione, il 10 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

6. L’articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 è sostituito dal seguente: « Per l’anno 2008 le amministrazioni di cui al comma 523 possono procedere ad ulteriori assunzioni di personale a tempo indeterminato, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime. A tal fine è istituito un apposito fondo nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze pari a 25 milioni di euro per l’anno 2008 ed a 75 milioni di euro a decorrere dall’anno 2009. Le autorizzazioni ad assumere sono concesse secondo le modalità di cui all’articolo 39, comma 3-ter, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni. ».

7. Il comma 102 dell’articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è sostituito dal seguente: « Per gli anni 2010 e 2011, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, per ciascun anno, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa al personale cessato nell’anno precedente.

In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere, per ciascun anno, il 20 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

8. Sono abrogati i commi 103 e 104 dell’articolo 3, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

9. Per l’anno 2012, le amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 523 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 50 per cento di quella relativa al personale cessato nell’anno precedente.

In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere non può eccedere il 50 per cento delle unità cessate nell’anno precedente.

10. Le assunzioni di cui ai commi 3, 5, 7 e 9 sono autorizzate secondo le modalità di cui all’articolo 35, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni, previa richiesta delle amministrazioni interessate, corredata da analitica dimostrazione delle cessazioni avvenute nell’anno precedente e delle conseguenti economie e dall’individuazione delle unità da assumere e dei correlati oneri, asseverate dai relativi organi di controllo.

11. I limiti di cui ai commi 3, 7 e 9 si applicano anche alle assunzioni del personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni. Le limitazioni di cui ai commi 3, 7 e 9 non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette e a quelle connesse con la professionalizzazione delle forze armate cui si applica la specifica disciplina di settore.

12. All’articolo 1, comma 103 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, come modificato da ultimo dall’articolo 3, comma 105 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole « A decorrere dall’anno 2011 » sono sostituite dalle parole « A decorrere dall’anno 2013 ».

13. Le disposizioni di cui al comma 7 trovano applicazione, per il triennio 2009-2011 fermi restando i limiti di cui all’articolo 1, comma 105 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nei confronti del personale delle università. Nei limiti previsti dal presente comma è compreso, per l’anno 2009, anche il personale oggetto di procedure di stabilizzazione in possesso degli specifici requisiti previsti dalla normativa vigente. Nei confronti delle università per l’anno 2012 si applica quanto disposto dal comma 9. Le limitazioni di cui al presente comma non si applicano alle assunzioni di personale appartenente alle categorie protette. In relazione a quanto previsto dal presente comma, l’autorizzazione legislativa di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente il fondo per il finanziamento ordinario delle università, è ridotta di 63,5 milioni di euro per l’anno 2009, di 190 milioni di euro per l’anno 2010, di 316 milioni di euro per l’anno 2011, di 417 milioni di euro per l’anno 2012 e di 455 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.

14. Per il triennio 2010-2012 gli enti di ricerca possono procedere, previo effettivo svolgimento delle procedure di mobilità, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nei limiti di cui all’articolo 1, comma 643, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. In ogni caso il numero delle unità di personale da assumere in ciascuno dei predetti anni non può eccedere le unità cessate nell’anno precedente.

[...]

ARTICOLO 69. (Differimento di 12 mesi degli automatismi stipendiali).

1. Con effetto dal 1o gennaio 2009, per le categorie di personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, la maturazione dell’aumento biennale o della classe di stipendio, nei limiti del 2,5 per cento, prevista dai rispettivi ordinamenti è differita, una tantum, per un periodo di dodici mesi, alla scadenza del quale è attribuito il corrispondente valore economico maturato. Il periodo di dodici mesi di differimento è utile anche ai fini della maturazione delle ulteriori successive classi di stipendio o degli ulteriori aumenti biennali.

2. Per il personale che, nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1, effettua passaggi di qualifica comportanti valutazione economica di anzianità pregressa, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento economico spettante nella nuova qualifica considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell’aumento biennale maturato.

3. Per il personale che nel corso del periodo di differimento indicato al comma 1 cessa dal servizio con diritto a pensione, alla scadenza di tale periodo e con la medesima decorrenza si procede a rideterminare il trattamento di pensione, considerando a tal fine anche il valore economico della classe di stipendio o dell’aumento biennale maturato. Il corrispondente valore forma oggetto di contribuzione per i mesi di differimento.

4. Resta ferma la disciplina di cui all’articolo 11, commi 10 e 12, del decreto legislativo 5 aprile 2006, n. 160, come sostituito dall’articolo 2, comma 2, della legge 30 luglio 2007, n. 111.

5. In relazione ai risparmi lordi relativi al sistema universitario, valutati in 13,5 milioni di euro per l’anno 2009, in 27 milioni di euro per l’anno 2010 e in 13,5 milioni di euro per l’anno 2011, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, tenuto conto dell’articolazione del sistema universitario e della distribuzione del personale interessato, definisce, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, le modalità di versamento, da parte delle singole università, delle relative risorse con imputazione al capo X, capitolo 2368 dello stato di previsione delle entrate del Bilancio dello Stato, assicurando le necessarie attività di monitoraggio.

6. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione del comma 1, si provvede, quanto a 11 milioni di euro per l’anno 2009, mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 5, comma 4, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, e, quanto a 120 milioni di euro a decorrere dall’anno 2010, mediante riduzione lineare dello 0,83 per cento degli stanziamenti di parte corrente relativi alle autorizzazioni di spesa come determinate dalla tabella C allegata alla legge 24 dicembre 2007, n. 244.